La generazione 2.0 e la fretta!!!

Mancano pochi giorni all'inizio del nuovo anno scolastico, e l'agenda di un bambino si riempirà di impegni. Dalla scuola, allo sport, al teatro, la danza, il calcetto e poi e poi... Nella gestione del tempo libero, specialmente se è tanto come quando si è in vacanza, quante volte si sente la frase" Mi annoio, non so che fare". La continua connessione con i propri impegni, non lascia tregua nè ai bambini nè ai genitori. Le giornate di tanti sembrano scandite da appuntamenti e frasi del tipo" sbrigati che fai tardi", insomma bambini come piccoli adulti pieni di ansie e scadenze. In un mondo dove la fretta sembra farla da padrona, le conseguenze non sono piacevoli per i pargoli 2.0. E se cominciassimo tutti un pò a rallentare? A riscoprire il valore del tempo e dell'attesa. Far riscoprire il piacere della lentezza, il semplice conversare con un compagno, passeggiare nella natura. Sicuramente imparare fin da piccoli a mettersi in ascolto di se stimola il pensiero creativo e  la capacità critica. Voglio proporvi una bellissima poesia come spunto di riflessione.
FILASTROCCA DEL BAMBINO CHE AVEVA SEMPRE FRETTA
C’era un bambino che aveva sempre fretta
Quando arriviamo? E poi che facciamo?
Una vera disdetta;
I genitori esasperati lo portarono da un luminare
Che sentenziò: una sola è la cura
Questo bambino deve navigare;
Ma badate bene, disse il bravo dottore
Che la barca sia a vela,
giammai a motore;
Al primo giorno di navigazione
Il bambino, dopo un bordo,
Iniziò il suo tormentone
Quanto manca? Quando ci fermiamo?
Non so, Dipende dal vento!
Sorrise il capitano
“Mi annoio!” riprese il bambino,
ma prima che finisse
Qualcuno gridó: un delfino!
Corsero tutti a prua, tra strilli ed esclamazioni
E quando i delfini si immersero
In pozzetto avevano sbucciato i fichi: che buoni!
Passarono accanto ad un’isola dal nome buffo
“Giù le vele! Qualcuno vada all’ancora,
Ci fermiamo per un tuffo!”
Dopo pranzo ripresero la rotta
E mentre tutti tiravano cime
Il bimbo tesó una scotta
E quando girava quella maniglia
La barca s’inclinava,
come per magia: una meraviglia!
C’erano un sacco di vele, il mare era azzurro
Il bimbo si abbracció alla sua mamma
E si addormentò in un sussurro
Si risvegliò tra chiacchiere e risate
Con le vele tutte aperte
Come porte spalancate
“Abbiamo il vento in poppa”, sentì qualcuno spiegare
Mentre il sole, rosso fuoco
Disegnava una scia nel mare
Si ancorarono in una rada di quelle belle
E dopo cena, nel cielo nero nero
Vide un milione di stelle
La mattina dopo era stupito, non gli era mai capitato
di svegliarsi in mezzo al mare
E farsi il bagno non appena svegliato
Mentre levavano l’ancora chiese: “Oggi dove andiamo?”
“Si parte verso nuove avventure”
Rispose il Capitano
Il bimbo sorride, ormai l’ha capito
Che importa più il viaggio, e non tanto l’arrivo
E quei giorni di mare, di sale, di sole e di vento
Gli hanno insegnato a godersi il momento
Ha imparato che la vita è una grande avventura
Da vivere ogni giorno, senza fretta e senza paura







Commenti

  1. E' proprio cosi' i bambini sono molto incuriositi dalla natura che li circonda e che stimola le loro capacita' critica e creativa e suscita n loro la motivazione a conoscere e ad agire sulla realta'

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Primo giorno di scuola

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