A come Accoglienza!!!

Settembre non solo segna la fine dell'estate ma riapre i cancelli delle scuole. Quest'anno entra più vita, i colori e gli sguardi di tutti noi, sono più accesi senza il filtro di un monitor. Poi c'è fermento, cambiamenti, progetti da realizzare, insomma sembra proprio che l'entusiasmo non manchi. Lo stesso entusiasmo che i docenti mettono nel pensare e realizzare il momento più importante dell'anno, l'Accoglienza. Accoglienza scritto con la maiuscola, quasi a sancirne l'importanza del momento. Accoglienza non è solo una programmazione di "attività  diverse dal quotidiano" e non è solo un predisporre spazi accoglienti. Accoglienza è L'Incontro tra scuola e alunno ma non solo. Accoglienza è  L'Incontro tra scuola e famiglia. E così, come tutti i primi incontri il momento è e deve essere dedicato "all'ascolto dell'Altro", a momenti di confronto e dialogo tra docenti e genitori. Condividiamo con voi alcune delle attività documentate, cominciando dai "grandi" che hanno accolto il primo giorno i più piccoli. Parole chiave diverse per i due ordini di scuola ma per esprimere le stesse finalità: renderli protagonisti nella conoscenza di sè e dei loro talenti e proporgli da subito il concetto di condivisione e cooperazione.

Classi prime SSPG
 L’accoglienza: un’attività (stra)ordinaria”

ITALY-DOCENTI-FOLIO-Ottobre-2019-JPG-Accoglienza01.png

L’accoglienza a scuola potrebbe essere più incisiva se, invece di proporsi come un’attività stra-ordinaria, legata all’eccezionalità di un momento, si configurasse come il primo passo di una pratica didattica ordinaria, fondata sull’ascolto e sulla collaborazione tra le diverse parti del patto educativo. Se pensiamo alle attività di accoglienza solitamente proposte nei primi giorni di scuola di un nuovo ciclo, è difficile cogliere un reale equilibrio nel rapporto tra “scuola che accoglie” e “alunno che viene accolto”: lo sbilanciamento nei confronti di questo secondo polo è evidente. Tutta l’attenzione viene rivolta all’alunno che sta varcando la soglia di un ambiente nuovo, e che in questo momento tanto importante è invitato a presentarSI, descriverSI, rappresentarSI, svelarSI…Il lavoro di accoglienza non deve proporsi come un’attività stra-ordinaria, legata all’eccezionalità del momento che i ragazzi stanno vivendo, ma come il primo passo di una pratica didattica ordinaria, fondata sull’ascolto e sulla collaborazione tra le diverse parti del patto educativo. In questa fase non si deve però perdere di vista la dimensione sociale e al compito dell’insegnante di creare il gruppo classe a partire da un insieme eterogeneo di individui che devono imparare a conoscersi, interagire fra di loro e accogliersi vicendevolmente.

Attivita’: Un’accoglienza mitica!

Fare i primi passi in una scuola nuova nella dimensione del mito può essere un inizio davvero grande e da grandi: i nostri ragazzi stanno vivendo un’avventura epica e di sicuro mitica, un vero e proprio rito di passaggio dalle certezze salde e i tempi lunghi della scuola primaria al mondo veloce, caleidoscopico della scuola secondaria di primo grado.

Il mito è il racconto delle metamorfosi e la metamorfosi più straordinaria è proprio il crescere.
Ecco perché ha particolarmente senso affiancare le tradizionali attività di accoglienza con un’accoglienza modellata sul mito, che è una delle materie “novità” di questo primo anno di scuola secondaria di primo grado.

Legati dal filo del sapere: primi passi nel labirinto!

Entrare in una scuola nuova può davvero essere come entrare nel labirinto di Cnosso: spazi sconosciuti e lunghi corridoi. Bisogna spiegare ai nostri ragazzi che anche il labirinto della scuola media è fatto di svolte da prendere e di passaggi obbligati.Si può raccontare alla nostra nuova classe il mito di Teseo che affronta il Minotauro spiegando che come gli eroi del passato è giusto avere paura, come gli eroi del passato è giusto andare incontro alle proprie paure sapendo però due cose:

1che da un labirinto, per quanto faticoso, si esce diversi da come si è entrati (anche facendo volare alta la creatività e l’ingegno e rispettando i nostri limiti come insegna il mito di Dedalo);

2. che c’è un filo (come il filo che lega Arianna e Teseo) che salva e che porta fuori, nella luce, verso una consapevolezza nuova, verso persone o grandi cose che ci aspettano. Questo filo a sua volta è l’intreccio di altri fili: il filo dell’amore della propria famiglia che sostiene, protegge e affida, il filo dell’amicizia che unisce e non si spezza, il filo del sapere che guida e indirizza a passi più sicuri, alti, grandi. Ogni allievo può essere accolto con un pezzettino di filo colorato. Ogni pezzettino di filo avrà legato un cartoncino su cui ognuno scriverà il proprio nome e un proprio talento; ciascun ragazzo legherà il suo filo a quello del compagno fino ad avere un lungo filo di nomi, di talenti, in definitiva di storie; questo lungo filo del sapere va poi legato al gomitolo tenuto dall’insegnante. Questa attività può essere integrata con attività interdisciplinari e collegamenti in matematica e geometria col concetto di labirinto matematico o della linea, con tecnologia e il disegno tecnico del labirinto o con arte con disegni di labirinti creativi o esempi tratti dalla storia dell’arte.

Progetto Pearson


Concerto di accoglienza- classi 2B- 3B. Vivaldi- Tango- Cha cha




qui puoi scaricare il segnalibro



la coreografia delle ragazze di terza

Sfilata sul red carpet e una giornata da Star per i piccoli di prima, accolti dai bambini di quinta.














































Commenti

Primo giorno di scuola

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *