#lascuolaoffline!!!

 La scuola off line!!!

"Un libro è un giardino che puoi custodire in tasca"

Quando parliamo di Accoglienza, intendiamo quel momento in cui la scuola predispone e progetta un ambiente di apprendimento in cui l'obiettivo principale è la socializzazione, l'ascolto dell'altro. Si progettano così attività multidisciplinari e spazi confortevoli. Ma lo spazio dell'accoglienza non è semplicemente uno spazio fisico. Gli alunni delle classi quarte della Primaria sono stati accolti così nei primi giorni di scuola, nella Biblioteca comunale di Villa Macrina.

Un'accoglienza mitica

Il filo conduttore del percorso è letteralmente un filo di lana colorato che si dipana e per ognuno prende direzioni diverse. Un filo che permette di non perdersi, di un colore che identifica la propria  classe, in modo da stimolare il concetto di appartenenza. Ogni pezzettino di lana avrà legato un cartoncino su cui ognuno scriverà il proprio nome e un proprio talento; ciascun ragazzo legherà il suo filo a quello del compagno fino ad avere un lungo elenco di nomi, di talenti, in definitiva di storie; Il racconto mitologico del filo di Arianna come metafora della vita, quel filo che indica la strada della conoscenza, del saper affrontare le scelte con coraggio e consapevolezza ma anche la capacità di saper uscire dalle situazione difficili che spesso la vita ci impone. Qui entra in gioco il concetto di talento, le capacità innate che ciascuno di noi possiede. La lettura di un libro in Biblioteca, per educare all'ascolto, alla lettura, al silenzio e al rispetto dei luoghi pubblici. Poi la storia, i libri, il modo di catalogarli, il restauro e l'emozione di trovarsi di fronte ad un manoscritto.

Perchè la scuola off line?


Mantenere un legame con il passato, scoprire che le conoscenze e il sapere non sono solo informazioni che vengono fuori da un contenitore digitale ma che sono racchiuse nei libri, nei testi antichi, nella carta invecchiata, nel profumo di pagine che sanno di magia.

Il libro scelto

Morton è finalmente in quarta elementare, la classe dei "ratti", cioè dei ragazzini ormai grandi (o quasi) che non sono più gli angioletti della loro maestra. Ma è proprio indispensabile fare i bulli, rubare la merenda ai più piccoli o terrorizzare le bambine? Morton è un po' incerto, ma alla fine si lascia convincere e tenta di comportarsi da autentico ratto... 

















































































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Primo giorno di scuola

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